Dov’è finito il mio tempo?

Intendo il MIO tempo, per me, per distrarmi, rilassarmi, non fare nulla. Dov’è finito? Ho mai avuto del tempo autogestito in base alle mie necessità psicofisiche? Inizio ad vere dei dubbi.

Non fraintendetemi. Sono una studentessa, mi piace quello che studio, ma ultimamente tra impegni universitari e altri impegni universitari ed esami da preparare, bè, non riesco a ritagliarmi uno spazio che sia libero anche dai sensi di colpa. Perché sono talmente abituata a fare quel che devo (che è sì un piacere) che quando tento (inutilmente) di svuotare la mente, non ci riesco, perché in quel momento dovrei fare dell’altro, molto più importante (secondo la mia logica) che stare lì ad impedire l’esaurimento nervoso.

Quindi, il mio tempo, dov’è andato? Come faccio a riprendermelo? Lo voglio, anzi, lo pretendo!

Inizio a domandarmelo seriamente, perché dopo due settimane di stop, domani ricomincia una lunga e dura settimana, alla quale si aggiunge anche il fatto che tornerò dal mio caro vicino, col quale ultimamente ho un rapporto piuttosto turbolento. Capitemi. Per favore. La mattina ho la sveglia molto presto, se lui non mi fa’ dormire perché organizza feste, nei giorni lavorativi, fino alle quattro del mattino = non posso proprio avere simpatia nei suoi confronti.

Mi aspetta una lunga settimana.

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